Ok, Natty non porterà gnome-shell sui vostri computer, a meno che non lo chiediate espressamente ad apt-get. Tuttavia, l’affezionatissimo vostro, fresco di Unity sul suo EEE da hacking battagliero on the road con Natty1, non poteva fare a meno di fare qualche giro di pista con gnome-shell2 in vista del rilascio finale che ormai dista meno di un paio di mesi. E poi, se permettete, pochi al mondo possono permettersi di compilare l’ashella con l’assistenza personalizzata di un membro del Release Team di GNOME, nonchè mio-nuovo-tesoro-non-ancora-ammmore, quindi, se permettete, io ne abuso alla grande.
Tuttavia, colto da improvvisa e inspiegabile bontà, eccomi a voi con questa guida quick-and-dirty per ottenere un’ashella sulla vostra installazione di Maverick, così che anche voi possiate godere di un po’ di pornografia3 gratuita sul vostro computer.
Ingredienti per 4 persone:
- tre chili di computer;
- due etti di scheda grafica Ati (avete una nvidia tagliata fina fina o qualche intel presa al discount sotto casa? Provate, ma non garantisco);
- un terminale ben stagionato;
- un cucchiaio di documentazione di alta qualità;
- una birra (la Rochefort 8 si abbina molto bene all’aroma fruttato di jhbuild);
- Ubuntu 10.04 q.b.
Per cominciare, prendete un bicchiere a calice di foggia adeguata e versate la birra producendo adeguata schiuma. Godetevi i profumi emanati dalla vostra Rochefort e mettete da parte il tutto, vi servirà tra poco.
Subito dopo, prendete il vostro terminale stagionato e lanciate il comando indicato nel primo dei due Sacri Testi per togliere di mezzo un po’ di file .la. Potrebbe darsi che vi stiate chiedendo a cosa diavolo servano questi file e perchè dobbiate toglierli. Orbene, potrei dirvelo, ma poi dovrei uccidervi. Quindi fidatevi e spazzate via tutta quella roba. A vostro piacere, applicate anche l’orribile (ma comodo) comando aggiuntivo per evitare che i file in questioni sbuchino di nuovo fuori da ogni dove appena apt-get rimetterà le sue manacce sul vostro sistema.
Fatto? Brrrene! A questo punto possiamo fare sul serio. Aprite il secondo Sacro Testo e tenetelo sempre a disposizione per un rapido sguardo. La cosa interessante della compilazione dell’ashella è che può essere utilizzata direttamente dalla home, senza sporcare in giro. Quindi, prendete di nuovo il vostro terminale4 e create una cartella apposita nella vostra home (ad esempio, ~/gnome-shell). Ora tirate giù l’apposito script:
curl -O http://git.gnome.org/browse/gnome-shell/plain/tools/build/gnome-shell-build-setup.sh
e subito dopo lancietelo:
/bin/bash gnome-shell-build-setup.sh
Lo script controllerà che abbiate le dipendenze giuste, creerà un paio di cartelle che vi servono (segnatamente, ~/bin e ~/Source) e tirerà giù un jhbuild precotto che userete d’ora in poi. A questo punto potete sorseggiare un piccolo assaggio della vostra birra che nel frattempo avrà avuto modo di respirare e di perdere quel po’ di schiuma in eccesso.
Prima di infornare serve un piccolo ritocchino. Applicate la pezza al file giusto nella cartella ~/gnome-shell/source/libcanberra-0.26/src/, dopodichè spostatevi dentro ~/bin e infornate a 180° per circa un’ora5 con:
./jhbuild build
A questo punto, mentre il vostro computer sarà impegnato a compilare ben 33 diversi moduli, voi siete autorizzati a mettere le gambe sul tavolo, sbragarvi mollemente sulla poltrona e gustare la vostra Rochefort mentre ammirate le scrittine incomprensibili che scorrono sul vostro buon terminale stagionato.
Gli intenditori raccomandano la degustazione di gnome-shell appena sfornata, ancora calda, per poter godere di tutta la sua fragranza. Affilate il coltello e tagliate una fettina sottile sottile con:
./jhbuild run gnome-shell --replace
Purtroppo, non sempre le ricette vengano propio bene, specie quando uno le prova la prima volta. Infatti, potrebbe capitare che la vostra gnome-shell si sbricioli miseramente invece di sorprendervi col suo sapore. Talvolta la colpa è dei driver della scheda grafica, spiacevole evenienza accaduta anche all’affezionatissimo vostro. In tal caso, è sufficiente andare al supermercato Launchpad più vicino e comprare un po’ di driver Gallium appena munti: li trovate sullo scaffale dei cibi pronti, tra le olive all’ascolana e la parmigiana di melanzane. Alcuni dicono che aggiungere i driver Gallium alla ricetta potrebbe danneggiare il vostro forno: in tal caso, rivolgetevi alle cure del ppa-purge che trovate in allegato.
Et voilà: cotto, e mangiato! (cit.)
Note:
- reinstallata da capo più e più volte per colpa dell’hacking battagliero on the road… ↩
- d’ora in poi, per brevità, “l’ashella” ↩
- ogni riferimento a blogger (o presunti tali…) realmente esistenti è puramente casuale ↩
- mi raccomando, la stagionatura è importante ↩
- il tempo di cottura potrebbe variare sensibilmente ↩